di William Formicola
L’Archivio Storico del Comune di Modugno -pur se limitatamente ad un periodo relativamente recente conserva documentazione di particolare interesse per la storia della città e del suo territorio degli ultimi tre secoli.
La parte più antica (a partire dall’anno 1759) è conservata presso l’Archivio di Stato di Bari in deposito volontario avvenuto intorno agli anni ’80 al fine di garantire condizioni di conservazione migliori, e dove ha goduto di un parziale riordino ed inventariazione intorno al 2006.
La restante parte delle carte successive che costituiscono attualmente l’Archivio Storico e di Deposito del Comune di Modugno sono conservate presso la sede comunale.
La sezione storica dell’Archivio Comunale di Modugno allocata presso l’Archivio di Stato di Bari, conserva documentazione relativa ad un arco temporale che va dal 1759 fino al 1947 i cui “affari” erano anticamente suddivisi all’interno del Titolario -ancor oggi conservato e consultabile- secondo le seguenti Categorie: I) Amministrazione; II) Opere Pie, Assistenza e Beneficienza; III) Polizia Urbana e Rurale; IV) Sanità ed Igiene; V) Finanze; VI) Governo; VII) Grazie – Giustizia e Culto; VIII) Leva e Truppa; IX) Istruzione Pubblica; X) Lavori Pubblici; XI) Agricoltura, Industria e Commercio; XII) Stato Civile; XIII) Affari Esteri; XIV) Oggetti Diversi; XV) Sicurezza Pubblica.
Di particolare importanza è la parte relativa ai Lavori Pubblici del Comune che nel XIX secolo ha visto la realizzazione di numerose opere pubbliche ed infrastrutturazioni cittadine, quali ad esempio, la pubblica illuminazione, la rete fognaria, il forno comunale, il macello comunale, l’ampliamento del cimitero, la sistemazione di strade, piazze e vie pubbliche.
Particolarmente interessante è il “Progetto di Riduzione, ed Adattamento del Monastero Santa Croce in Modugno ad uso di casa Comunale, Pretura, Scuole elementari maschili e femminili e Carceri” del 1899. L’idea di adattare dell’ex Monastero ad uso civile, fece seguito all’acquisizione al demanio comunale dell’edificio conventuale unitamente all’annessa Chiesa di Santa Maria della Croce (oggi nota come S. Nicola da Tolentino), avvenuta in forza del Decreto Reale del 24 Maggio 1896 a seguito dell’emanazione delle leggi di eversione dell’asse ecclesiastico del 1866 che, all’indomani della nascita del Regno d’Italia, disposero la soppressione degli ordini e delle congregazioni religiose (in esecuzione della Legge del 28 giugno 1866, n. 2987), nonché la confisca dei beni degli enti religiosi (disposta dalla Legge 3848 del 15 agosto 1867) ed il loro passaggio allo Stato ed agli Enti Territoriali per destinarli ad
usi civili. Il Monastero di S. Maria della Croce passò quindi al Comune di Modugno, con atto di cessione del 14 Settembre 1896 cui intervennero il Sindaco di Modugno Cav. Pietro Capitaneo, ed il Ricevitore del Registro di Modugno, in rappresenta dell’Amministrazione del Fondo per il Culto, Sig. Cerase Carisio.
La decisione di dotarsi di un progetto di adattamento ad uso civile dell’ex monastero, fu stabilito con Deliberazione del Consiglio Comunale del 24 gennaio 1897, con la quale fu all’uopo incaricato della redazione, l’architetto civile Giuseppe Castellucci di Bitonto. Il Progetto di “riduzione ed adattamento a casa comunale” fu consegnato al Comune in data 30 gennaio 1999, e venne definitivamente approvato dal Consiglio Comunale di Modugno il 3 Marzo 1899.
Il progetto di riduzione ed adattamento del Monastero di S. Croce costituisce un importante documento dal quale è possibile desumere, oltre la tipologia dei lavori effettuati anche l’utilizzo delle diverse parti dell’edificio divenuto “civile”, e destinato ad usi pubblici di plurima natura. In allegato al progetto è conservata una planimetria e rilievo dell’immobile
realizzato in tela canapina e china, dalla quale è possibile desumere la dislocazione delle strutture che lo componevano. Il piano superiore fu adibito a diverse destinazioni fra cui: Uffici, Segreteria Municipio ed Archivio; Gabinetto del Sindaco; Sala per la Giunta; Aula per il Consiglio; Ufficio di Stato Civile;
Telegrafo; Scuola; Uffici della Pretura; Sala Udienza.
In maniera analoga furono anche trasferiti al Comune di Modugno il Convento dei Cappuccini prima e, successivamente il Convento di S. Maria della Purità (poi demolito nel 1941 per far luogo ad una piazza), con l’annessa Chiesa superstite oggi nota come delle Chiesa delle Monacelle. Il complesso monastico e la chiesa annessa furono
trasferiti dall’Amministrazione del Fondo per il Culto all’Amministrazione Comunale di Modugno con Atto Pubblico del 21 settembre 1905 compresa l’universalità di beni mobili in essa contenuti, come da inventario (Elenco descrittivo ed estimativo) allegato all’Atto Pubblico di trasferimento.
Nel 1918 il Monastero fu occupato dal Comando Militare per essere temporaneamente destinato a convalescenziario. La Direzione del Genio Militare di Bari redasse una perizia estimativa con il rilievo dei tre livelli del monastero, grazie alla quale oggi è possibile, pur non esistendo più l’edificio dell’ex complesso monastico, avere esatta contezza della
struttura conventuale e della distribuzione degli spazi interni.
Fra le curiosità presenti fra le carte di Archivio, è possibile trovare anche nella Categoria Sicurezza Pubblica – Classe “Uffici di pubblica calamità”, un fascicoletto relativo ad un evento sismico verificatosi in Piemonte la notte fra il 6 e 7 giugno 1892 (5.0 Richter – VII Mercalli), dove è conservata la richiesta da parte del Reale Ufficio Centrale di eteorologia e Geodinamica di compilazione ed invio di una scheda di rilevazione (“cartolina geodinamica”), una sorta di “questionario macrosismico” ante litteram, che fu inviata a tutti comuni italiani all’indomani del sisma al fine di avere contezza riguardo la percezione della scossa tellurica ed i sui suoi effetti al suolo su tutto il territorio del Regno, non disponendosi allora di altri strumenti, se non le acquisizioni dirette dai territori del Regno, anche lontani.